Quattro tasche per la sospensione,
quattro tempi per assediare il grumo,
un po’ di torpore per dilaniare lesioni locali,
come un treno si potrebbero intrattenere
pupille fissate sul tracciato assegnato.
Siate indolenti, con occhi tracimati sul pianto,
frizioni promettenti sulla scogliera,
rane saltellanti con occhi sull’infinito,
fruibilità d’accesso sul versante solitudine
a rovistare nei cassettoni dell’amicizia.
Il mantra per la capacità d’estinguersi
giorno per giorno, ora per ora,
ha spento le farfalle e i voli
ma un estintore non basta
per lenire bocche che trasudano vie.
Eppure come droni ci dirigiamo su grattacieli
attendendo la spinta da un sistema operativo
-così efficiente e lucente-
per salivare poi disarticolate lamentele
quando il sogno muore tra le coltri della dispersione.