Braci

Gemere alle tue spalle
introducendo luce
di carne e guerra,
dialogare con lampi
alla foce del pube
per risorgere dalle cadute,
riassettare la scure
per disegnarti rune
feroci, per inseguire confini
fino alle tue braci.
Addentrarci insieme
nella salsedine
assaporando tutto,
perché il dualismo
ci chiama alla sprovvista.

Vorrei solo, un giorno solo
diventare albume
e coagularmi attorno al rosso
che ti vive nel petto.

Per questo la voce
s’arrampica dai lobi

perché tu t’appenda
alla mia morsa
e come un frutto
cascolare alla venuta.

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