Lo spoglio della tua voce, come fili di saliva.
Luccicanti feromoni d’ossidate verità
E ruggine sulla mano, colta alla sprovvista
dall’andare lento di armoniche estensioni acute
Vibrate corde – recensite
appiattite, steno_graffiate
tra i respiri lunghi del collo
In quell’approccio onesto, poco consono
plastico come Bubblegum
Il calare delle notti e delle mie stelle
Spente da neon estrosi in riciclati orgasmi
per le gioie d’un kleenex privo di sogni
E la tua ombra;
la tua ombra mi precede, amore mio.
Poco distante, domanda ai sassi
il motivo del mio diniego.
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