Buongiorno

Buongiorno, come state
nuovi celatori del guado,
depredatori di carezze,
nuovi compositori d’insipidità
buongiorno eh, venditori
di sandali e squali,
ho visto annacquarvi
nel gesso e spalmarvi
in pareti scrostate
a profanare cotiledoni
per poi stare assieme

direi in uno scroto,
direi tendenti allo scroscio
di opinioni brulicanti
come parassiti nel livido.

Raggiungerete così
una nuova dimensione,
una bella museruola
con tanti buchi
“per dire la vostra”
e vi arrabbierete
come una tegola dopo un passo falso
sbattendo le vostre spine
e il fosforo per ricordare
quanto eravate liberi.

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