Che fine han fatto
gli eremi
ed i sacri armenti?
Le sostanze delle fate
spinte fuori collina,
all’imbrunire di miasmi
in tube d’acciaio brullo.
La musica: fumante delizia
in cemento armato. Unica
finestra lucente e soglia
della memoria divina
Che fine è d’ogni pensiero?
Mutato in oceani brulicanti,
Pulviscolo impastato al sudore
di strepitii inconsulti.
Un fonema, una eco sussurrata,
appena appena latrata,
nelle valli cardiache atrofizzate
dal Jazz asistolico d’autostrade ruggenti.
E la pace, la quiete dei cieli,
cerebrali reminiscenze e sogni
nei pascoli d’anime petrolchimiche
Tribali ritmiche tangenziali, perdute nel canto
– Lorazepam, Lorazepam santo subito –
di promettenti allucinazioni transumate
sull’alchimia dei nostri bisogni.