e c’è brina sui vetri; e c’è
che anche solo sfiorarci le spalle
ci ridà i vecchi odori delle pesche
masticate con la sabbia. Ma chissà
a cosa pensi davvero, ora che mi racconti
l’ultimo rimedio per i capelli, ora che niente
ci assomiglia; tutto precocemente vizzo; e noi
sempre più monche di giorni, di occhi
e di isole ferme
a contare le cicche fra le dita dei piedi
aspettando un caffè
2 Comments
sempre un piacere leggere i tuoi intensi versi,dove la banalità non esiste e regna sovrana solo l’armonia di un verseggiare fluido e coinvolgente…
Grazie Giacomo, un abbraccio 🙂
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