Spesso non ho memoria
di questo tempo da buttare
dell’attimo che ancora
suona sordo giù in picchiata
E ho stremato il sole
a furia di preghiere
per raccogliermi poi liscio
come un ciottolo nel fiume
È l’ottusità
ad arrogarsi ogni timore
A sfregare i capisaldi
del mio cupo temporale
poiché cavalco il verso
– ormai perduto
dietro suole sbottonate
ad un dubbio che ristagna
[non sono pronto
ad un riparo
per la pioggia]
bagnerò di nuovo il volto
al profumo di quel pane
che m’affama di pensieri
sussurrandomi il domani
[embedplusvideo height=”435″ width=”584″ editlink=”http://bit.ly/TmrCRf” standard=”http://www.youtube.com/v/OhmwZtOZbgc?fs=1″ vars=”ytid=OhmwZtOZbgc&width=584&height=435&start=&stop=&rs=w&hd=0&autoplay=1&react=1&chapters=¬es=” id=”ep7607″ /]