Commiato

la portarono fuori
l’acqua saliva alla gola
entrava nelle parole

le diedi il mio giardino inutile
un abbraccio di foglie di carta

poi caddi che non ricordo
se entrai in un orecchio o in una bocca

o era solo pioggia
che bucava il legno

io così estraneo
così irrimediabile
che vomitavo fiori

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