Sbaglio gli spari per quella canizza
rauca che i sacchi di zecche rivolgono
sempre al lievito afoso da ‘ste parti,
o ai gattacci rogni che c’hanno l’estro
nei momenti meno adatti; una stizza,
mettono, da calci in culo. Ti tolgono
il vezzo e la magia di mostrar le arti
d’esperto alla moretta che hai il destro
(alla buon’ora) di farla venire
fra i cespi e i rosolacci insanguinati.
Ci frega della guerra… vorrà dire
che quando ci saremo ben saziati
sarà un bel crepare senz’altro udire
che le milonghe piante dai soldati