Assestami i colori
tra i contorni
ho bisogno di tingermi,
declamare l’acquazzone
che essuda nei frangenti
dove spasimo pace e guerra
che si addormentano
quando penetro opalescenze.
Il balbettio
è un amaro abbandono
di voli o di schianti
e schiarite
di brusii e tutù,
come il pane
eccedono
con la fermentazione.
È meglio una spada
allora lanciata
nelle ossa,
il mio massacro
prevede
di licenziare falangi
inette
come la tua opinione.