con la delicatezza del tuono il senso della vita (di Davide Sottili)

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‘now that you’ve grown up, you can finally learn to be a child’ -skin thin, Ben Harper

 

vuoi sapere la risposta all’eterna questione, domanda reclusa all’intelletto di scienziati illuminati, filosofi eccelsi, professori ed autoproclamati intellettuali di ogni razza e fede, epoca ed età? ognuno di essi la ha fissata su un altare poi venerato dagli speculatori ed ipotizzatori, teorici fondanti il benessere psicofisico sull’importanza dell’ammirazione dell’inspiegabile e che precludono la spiegazione del mistero con la proibizione. ognuno di essi ha arretrato, di un solo passo, tornando ad argomenti intelligibili, umani.

il senso della vita.

è basilare e banale esprimere la domanda. sorprendentemente la sua risposta è altrettanto diretta. attenzione a come vi si arriva; come solo chi ha sensibilità per il chiedere, il dolce filosofeggiare, estemporaneo e figlio della curiosità e del fantastico, e si domanda del senso, paradossalmente solo con umiltà, contraria alla superbia necessaria per far sorgere la domanda, opponendo il desiderio di conoscenza al disorientamento nozionistico, potrà accettare la soluzione.

il senso della vita è quello che tu le dai.

la terra offre possibilità ad ogni essere abilitato a scegliere. non è un dettaglio che impari quando decidi di sederti sul posto libero del banco delle elementari, affianco a colei che diventerà dopo vent’anni, tua moglie, invece che lasciarsi dominare dalla candida timidezza. ‘ho preso una decisione’. non è una nozione nota a tutti che è ferma e fine a sé stessa. tu puoi, solo se lo vuoi, con volontà che non accetta compromessi ed obblighi, che siano divini, realizzare la tua vita.

tanti pensieri, supposizioni, misteri, lotte letterarie, esplosioni cosmiche d’ispirazione viste da nessuno, che si sorprendono e si chiedono:”ma io esisto?” tutte si rischiarano soffusamente come ombre all’arrivo di un faro della tua automobile.

è un po’ spaesante questa risposta, sì, perché non è un motivo, non è un percorso, non è complicata e brilla di sofisticatezza, non è qualcosa che non conosci; è un collegamento a qualcosa che credevi inutile o che sottovalutavi, è un fungo che emana spore che possono prolificare solo se è umido, se ci credi, se piove, è il senso di una poesia che arriva a chiarirti la tanta energia del vergatore che percepivi ma cui non riuscivi ad affezionarti, perché reputavi fuori luogo, è il tuono che suggella il momento in cui inizi ad amare la luce e la sorpresa.

persino quando dormi c’è chi può stravolgere la tua vita, sovvertendo il regno, strappando il cuore della tua regina, bruciando le tue mappe e carte, imprigionandoti per sempre senza motivo. un momento di afosa oscurità, e ti scordi chi sei. allora abbi forza e fede, emetti un bagliore con la tua volontà e progetta di espugnare il male dal regno, donare nuovamente l’alito di vita all’amata, rivelare la copia premurosamente custodita di mappe e carte, trasformarti in grillo talpa e saltare libero dalla cella. non rintanarti nel solitario e malinconico precluderti dal chiedere aiuto, nemmeno Gesù è nato da solo.

il lampo illumina senza rumore e senza preavviso acceca, ma solo per un attimo, come la sua musica, che echeggia nelle menti dei sognatori per guidarli verso la loro realtà. i colori e i suoni spaventano con incubi di giustizia, pace e remissione, Amore, le brame dei malvagi.

quindi comprendi le tue volontà, che probabilmente non sono quelle che appaiono più semplici e semplificatorie, la verità non è una soddisfazione che si raggiunge con semplicità. le meraviglie sono figlie dell’artificiosità, dell’impegno, dell’impagabile ed inimmaginabile sforzo di superarsi. non credere che il semplice sia bello; è solo un motto ben formulato dai pigri e da chi ti vuole facilmente modellabile e poco attivo, non padrone delle proprie azioni. l’impossibile non si raggiunge con il semplice. ovvio. il facile è la soluzione di chi si arrende a percorsi articolati, e che non arriverà al suo trono. il complesso nasconde misteri. ha lati che potresti mai conoscere, ha soluzioni per tutti, come i saggi eremiti, ma solo chi riesce a raggiungerli sugli irti colli, negli aridi deserti, nei glaciali spazi, godrà della verità.

consiglio-ossimoro, questo, in un testo in cui affermo che una delle domande più infinite si risolva con: scegli te quale senso dare alla vita. heeheehee di fatto non è un contrasto, perché per capire è necessaria la percezione dell’assurdo, mentre spesso la realtà è custodita a dissimularsi da un velo delle stessa fattezze del resto delle cose.

dicevo, comprendi la tua volontà, è il discorso dell’anima. la quale potrebbe essere il collegamento della tua coscienza alla coscienza dell’universo. dai uno sguardo ai segreti stravolgenti e soporiferi del buddhismo. entra in te stessa/o.

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