Dell’amata terra
salutai le radici estese
Quella forza e quel calore
sprofondato nella terra
E Fui
l’incudine tra i martelli pesanti,
nel distogliermi dal mondo.
Fui quell’odore che spesso ci sovviene
all’abbandono d’una croce terrena.
Fui quell’odore che spesso ci sovviene
nell’acre ingiustizia degli agnelli
[Sacrifici posti a commiato
d’un vivere sereno].
Salutai
Salutai la casa con una mano sul cuore
nel semplice delle ghirlande estive
Attraversando il libeccio che a sud ovest
tingeva già di me catrame
Salutai
Salutai senza volto e senza respiro,
quel profumo d’albicocco
che ancora ornava
i miei capelli
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1 Comment
Trasformazioni nello spirito che non rinnegheranno mai le radici, anche se si fugge da ricordi e profumi…Immensa poesia che entra nell’anima. Complimenti!