Dentro

dev’essere quando parliamo
che una voce non mia non tua
non una voce un segno piuttosto nella mente
una scultura, diversa da noi
perfettamente uguale
un respiro attaccato alla parola
appeso ai labbri
ci svela l’istante in cui
esistiamo davvero
fuori dal tempo degli occhi
nel lento dormiveglia del cuore

che ascolta e sale.

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