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Ho chiesto all’uomo cos’ha da dire,
Cosa si aspetta, cosa ne pensa,
e che cosa vorrebbe da un Dio
latitante; se ricorda d’essere
nato e vissuto nello spazio di
una stagione; se ha sentito dire
che un giorno tutti dovremo morire.
Ma l’uomo mi ha guardato e non ha
Risposto, e non mi ha sorriso, con
Gli occhi vacui e vuoti e spenti;
son queste domande da farsi? Per questo
non c’è più posto; son già le venti,
con le chiacchiere non si cena; posso
dirti che non si passa col semaforo rosso,
che in questa stagione il tempo
è particolarmente piovoso, a che ora
è la sveglia per il lavoro, e non
chiedermi altro, non risponderò, sai,
Non so…
Vivere, morire, forse sognare,
parole senza significato. Non
c’è in realtà più nulla da dire.
Nessuno sa, ormai, come vedere,
Tutti guardano, non imparano
Nulla; e i “Nessuno” e i “Tutti”
Riempiono le frasi, popolano
i giudizi; meglio non parlare, meglio
stare zitti. Prendi il tuo posto
nel mondo, ragazzo, prendilo e basta.
Preparati a lottare per il cibo
Per le vacanze e per il denaro
Preparati a dimenticarti chi sei, quello che sai,
Per vivere bene, per non vivere mai.
Ho chiesto all’uomo cos’ha da dire,
Cosa si aspetta, cosa ne pensa,
e che cosa vorrebbe da un Dio
latitante; se ricorda d’essere
nato e vissuto nello spazio di
una stagione; se ha sentito dire
che un giorno tutti dovremo morire.
Non c’è da chiedersi queste cose,
ragazzo, non ci pensare, torna a
studiare; diventa contabile, notaio
o farmacista; non pensare a fare l’artista.
Non c’è più posto per queste sciocchezze
Il mondo è pieno di frivolezze
Di gente che guarda senza vedere
Di gente che sogna senza capire
Senza scoprire, lontani dai guai
Per vivere bene, per non vivere mai.