Diamante nero

Ho un diamante nero
nella stanza del pascolo,
uso l’olezzo per allontanarti
dall’imbocco del siero.
Usami, usami, usami
arrivo sull’uscio
con gli occhi verde palla
sono un palliativo, non capisci (?)
mi ha saziato le papille
la mia caverna è satura di pastiglie,
roipnol la tua mano a scatti
sulle terga del signore
oh mio Dio (!) come siamo sazi.
Potrei esautorare l’escamotage
col quale sabbiano le mani,
le carezze sono montagne
e ti penetrano.

La casa del bambino
è stata defraudata,
Attenzione!
La casa del bambino
sono chiarori di luce
dalla lucerna della soffitta,
Attenzione!
Usato sicuro, nuovo garantito,
non lo so
ti taglierei la salsedine
a forza di starnuti.
Ti ho preso la carne
dicevi- è buona!-
sciacquati la bocca
oppure no. Redimiti,ti dico,
redimi la pancia,
forza, esci e spara, forza
io ho il mio mantello
che crescerà con me,
sto al sicuro in Palestina,
forza sperona l’innocenza
non importa, degli occhi soffusi negli alberi
non importa, lo sai! Ma miagoli
l’importante è la carne,
l’importante è gettare l’acqua sporca
il bambino crescerà deforme.

Dagli un gelato e allungherà la lingua.

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