DIARIO DEL SANGUE DELLE OSSA di Michela Gorini

C’è chi di notte non passa davanti ai cimiteri. E ci sono altri come me, che appena messo piede in ospedale sentono l’aria affetta da grande dolore. Sopratutto se ci vanno da visitatori. Perché credo sia utile fare una riflessione, sopratutto dopo aver letto questo libro. Il dolore degli altri, sopratutto di persone care, ci crea, per empatia, una sofferenza terribile, alimentata da quell’impossibilità, da quell’impotenza di potersi prendere in carico almeno un pezzetto di quella croce, di poter in qualche modo, noi, alleggerire il carico. E’ una cosa che ho vissuto vedendo trasfigurare il corpo di mio padre. Eppoi c’è la morte. Eppoi ci hanno insegnato che il lutto va elaborato. Ma prima ancora Italo Svevo e la Scuola della Psicoanalisi ci avevano suggerito che di fronte ad eventi traumatici sarebbe bene scrivere, anche se per noi stessi, un diario. Certo ci vuole un grande allenamento, per sublimare in poesia i passaggi clinici, vitali ed affettivi che la poeta ha vissuto accanto a sua madre.   E una grande maestria, nel non cadere mai in vittimismi, in disperazione. Esserci senza retorica, camminando come un funambolo su una linea sottile che divide due baratri. Sparire per non offuscare nulla di quella fragilità, farsi minimi per raccogliere anche i più piccoli momenti di tenerezza. Affrontare il male, come parte, processo di questa vita. Secondo natura, e senza paura. Soffrire certo, ma per giusta causa. Senza interpellare il castigo. Mentre ogni giorno si formula qualcosa, qualcosa che possa valere più di un semplice addio. Vi confesso che non leggo mai le prefazioni per evitare di ripetere cose già dette scrivendo queste mie note. Ma scorrendo mi è caduto l’occhio su ciò che è più un avvertimento. Si apre così infatti il testo che precede: “Il lettore è avvertito: non si trova davanti a una raccolta di poesie da leggere, ma davanti a una raccolta di poesie “da soffrire”.  E se il coraggio di confrontarvi con un’anima coraggiosa non vi manca, allora, buona lettura.

 

Michela Gorini
Pesaro 1971, psicoanalista

diario del sangue delle ossa Giuliano Ladolfi Editore 2021
la tua formula invertita femmina Edizioni Kolibris 2020
e non è appartenenza inedito 2019
la produzione di amore Dot.com Press Poesia 2018

Concorsi letterari
Finalista XXXV ed. Premio L. Montano Poesia Inedita
Segnalata VII ed. Bologna in Lettere Opera Edita
Prima classificata XXVI ed. Premio di Poesia R. Giorgi sez. Cantiere
Premio Speciale del Presidente di Giuria VI ed. Bologna in Lettere
Seconda classificata XXXVIII ed. Premio “Umbertide” Poesia Inedita
Segnalata XXXIII ed. Premio L. Montano Opera Edita

Note critiche
Antonio Francesco Perozzi, la bocca non risponde, La morte per acqua
Enea Roversi, la tua formula invertita femmina, Tragico Alverman
Enzo Campi, Là où fut ça, il me faut advenir (Desiderio, Alterità e Ingabbiamenti nelle formule goriniane)
Enzo Campi, Appunti letture note, Bologna in Lettere 2019
Enzo Campi, Circuiti e cortocircuiti nel cronotopo del linguaggio
Giulio Maffii, La formula della Gorini, Atelier
Chiara De Luca, Prefazione a la tua formula invertita femmina
Mario Famularo, Eterna sia solo la morte, Laboratori Poesia
Jessy Simonini, Ho un corpo trasparente, Premio Renato Giorgi 2020
Giorgio Bonacini, Nota di lettura su La produzione di amore, Premio Lorenzo Montano 2019
Giovanna Frene, Una parola poetica tra desiderio e impossibilità di amore, prefazione a La produzione di amore

Testi inediti e editi, tradotti in inglese e spagnolo, videoletture, compaiono online su litblog e canali letterari. Sul n.48 di Carte nel Vento, periodico del Premio L. Montano, un articolo alla Terza Pagina in memoria di Fabrizio Bianchi. Sul n.78 della rivista Le Voci della Luna i 4 testi con cui si è classificata 1° al premio R. Giorgi. Sul n. XXII della rivista antologica Transiti Poetici, alcuni testi editi.

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