Dorinda Di Prossimo, tre poesie da “Le braccia lunghe lunghe”

*

Ho rassettato gli esili,
numerato i viaggi dal divano
al camino, dalla buona sorte
alla stretta forma delle lacrime.
Ho fatto spazio alla sopportazione,
al lusso sgrammaticato della pazienza.

*

E dormi tu sulle mie guance
come questa lingua di luna
che il mare accosta
i sassolini alle maree

*

Per costola paziente
autunno incedo.
I quadri nei chiodi.
La pioggia che scrive il giardino.
Randagi. Ondulanti.
Noi. Per versi.
Transumanti.

Nata a Teramo nel 1950, Dorinda Di Prossimo vive a Porto Recanati. Docente di lingua francese, è da sempre molto attiva anche nel mondo del teatro, in particolare portando in scena opere scaturite da lavori di scrittura collettiva, in collaborazione con registi come Maurizio Boldrini (Minimo Teatro, Macerata), Antonio Fabbri (Eliseo, Roma) e altri. Le sue raccolte precedenti sono: “Nel sottocuore” (2006), “Leggere sull’unghia” (2011), “Quaderno millimetrato” (2012) e “La notte la casa l’assenza” (2015).

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