Elena Bono / Caffè letterario

Ho il cuore diviso

Mi inchino davanti
agli immutabili dei.
Sospiro guardando la nebbia
che sale dal fiume.
Ho il cuore diviso
fra il tempo e le eterne certezze.
Serenità e tristezza:
un unico vino
lentamente bevuto.
Voglio intrecciare stasera
ghirlande di tenere rose,
incoronarne le fronti di bronzo
degli Immortali.
Tenere rose morenti
su fronti di bronzo.
*
Parole di un maestro del tiro con l’arco

Non guardare il bersaglio.
Oltre lo spazio e il tempo
guarda il Punto
dove si trova tutto
anche il bersaglio.
La freccia partirà calamitata.
Ma se il cuore ti sfugge
inorgoglito
e si chiude nell’arco
brucia l’arco
e disperdi le ceneri nel vento.
*
Il sorridente signore del tempo

Il sorridente signore del tempo
mi ascolta parlare;
alla speranze ai timori
alle affannate domande
non dice sì
né no.
Richiudo infine le labbra,
mi incanto a guardare
l’altissima fronte lontana
le mani d’avorio
i grani delle ore
che scorrono fra le sue dita.
Così a poco a poco s’acqueta
l’inestricabile cuore,
sospiro appena
poi bevo il mio limpido the.
*
La fontana nel giardino

Le lamine dorate
lievi battendo
tra soffi d’acqua
ed aria.
Odi l’acqua giuocare
e soffi d’aria
e qualche
lamina d’oro.
E dove ormai
quel che con te sedeva
vicino alla fontana?
dov’è il tuo dolore?
*
Invito a bere

Presso le grandi coppe lucenti dei T’ang
– uccelli e draghi d’oro
e profondissimo vino –
Ti aspetto, o caro.
Invito i signori discreti
che ti dimorano in cuore:
i muti dolori
e le rughe sottili
ed il sospiro che
solo dagli occhi appare.
E sulla bocca il silenzio
che molto dice
e qualche parola sul tempo
e qualche sorriso.
*
Preghiera di un monaco zen prima di dipingere

Tu senza volto
e senza possibile nome,
Nudità gaudiosa e perfetta,
spoglia me di me stesso
e di ogni vista l’occhio
e di ogni arte la mano,
rendimi notte e nulla
per chiudere il Tutto
in un unico segno
di questo pennello
su carta di riso.
*
(Da Invito a Palazzo, Ed. EmmeE, 1982)

Elena Bono nasce a Sonnino (LT) nel 1921. Figlia di un insegnante e studioso di letteratura classica, eredita dal padre la passione per i classici: all’attività di poetessa e scrittrice, infatti, affiancherà anche quella di traduttrice di autori greci e latini. Quando Elena è ancora una bambina, il lavoro del padre porta la famiglia a trasferirsi prima a Recanati e poi a Chiavari; negli anni 1943-1945, i Bono devono poi sfollare a Bertigaro, sull’Appennino Ligure. Qui Elena collabora con le formazioni partigiane del posto, fornendo informazioni sull’avvistamento di rastrellamenti. Questa esperienza influirà in modo determinante su gran parte della sua produzione letteraria. Autrice di poesie, romanzi, opere teatrali e biografie, la Bono è stata tradotta in numerose lingue e ha ottenuto riconoscimenti e premi letterari, soprattutto negli anni della sua maturità. E’ morta nel 2014 all’ospedale di Lavagna. Nei suoi scritti, il motivo centrale è costituito dalla resistenza, intesa non solo nel suo senso storico ma anche nella sua portata esistenziale ed universale. A ciò si intreccia un’intensa fede cristiana, vissuta con sensibilità profonda e con sincera consapevolezza della sua più intima essenza, rappresentata dal binomio amore-sofferenza. Tra le sue opere più significative si segnalano i romanzi Morte di Adamo (1956) e Una valigia di cuoio nero (1998), la biografia del capo partigiano Aldo Gastaldi (1995), le raccolte poetiche I galli notturni (1952), Piccola Italia (1981) e Invito a Palazzo (1982).

Donatella Pezzino

(Immagine: Snow, di Shoen Uemura, 1940)

Loading

1 Comment

Quanta dolcezza nei versi di questa poetessa che non conoscevo. Una scoperta inusuale nell’attuale panorama letterario. Devo dire grazie a Donatella, la cui sensibilità la conduce su strade poco battute da altri.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.