Enigma d’un pomeriggio di luglio

E’ questione di luci:
uno si asciuga al vento, aspetta che la noia declini
evoca notti,
si fa una piccola candela nel cuore dove atterrano aerei leggerissimi.
Io soffro l’allegria, scandita ad intervalli regolari,
accendo campi di grano con due occhi
festeggio da lontano il sogno che mi prende al volo:
e giro da tempo sull’acqua;
ora mi tiro una stagione dalla bocca e la racconto
e sono uccelli e case rade e schiene di foglie in amore
l’intera gradazione dei cieli;
mi reggo su una mano sola e tocco il pianeta
la rosa perfetta
misteriosa faccenda ancora da chiarire.

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