Estate

Dopo roboanti argomenti dipanati
tra tubi catodici e magnifiche miserie
resta l’occhio della lepre stanata dalla tana.
Notte d’estate.
Il vento di scirocco agita semantiche visioni
tra sudari di sguardi mi giunge eco di fuochi
Lemmi svuotati persistono tra le ciglia
quasi ad arginare fato
[Trattenere talvolta ha provocato tali lividi]
Invano attende risposta lo sguardo
ed un sentire privo di vacui sillogismi
è ricacciato nel manto sidereo.
Giunge l’alba e con essa domotiche epifanie.

Loading

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.