Genova
Cielo crosta di sale,
qui si apre a comando
del primo d’autunno.
Qui si tenta sempre
anche se non si vince
mai contromare.
Qui in città,
medaglia d’oro di resistenza
all’acqua in generale.
Triora
A me mancava
la distrazione
delle ore soffiate
senza per forza
sentirsi chiamare.
E mi mancavano le risate
le più distratte passeggiate al sereno
e poi diversamente
tra le rughe della terra compagna,
mi mancavano le rondini
e il campanile
la più solida roccia del fiume
e le case che oggi non ci son più.
Parigi
Parigi, la sera
è una campagna di sguardi.
Ascoltano le scale,
brillano di pioggia
e passi che poi diventano svelti.
Parigi è un ristorante di stelle,
carico di gente che si aspetta
e si lava le mani nelle galassie
e si asciuga i capelli su venere.
Parigi salta la riga, a volte
salta la scuola
salta l’ostacolo chiamandoti
da un portone da dove non uscirai
con il nome di lei, neanche pregarla,
e sarà mattina in un batter d’occhio
mattina del giorno dopo,
di Parigi del giorno dopo
che è come quello prima,
eppure non lo è mai.
Gianmarco Parodi, nato a Sanremo nel 1986, si è diplomato alla Scuola Holden. Conduce laboratori di scrittura su Italo Calvino e passeggiate narrative tra i luoghi dei grandi autori del Ponente Ligure. Tra i suoi romanzi ci sono Tria Ora (Demian, 2010), Oblio (Zona, 2011, Premio Città di Ventimiglia), Cave Canem (Demian 2020). Con il romanzo inedito “Le tracce del fuoco” è arrivato finalista al 34mo premio Calvino. Ha vinto alcuni premi di poesia nazionali tra cui Ossi di Seppia, Cairoli, ed è stato sul podio al Beppe Salvia. Le sue poesie sono apparse sulla rivista Atelier, sul settimanale Robinson, e su altre riviste online come Interno Poesia Blog, Poeti Oggi, La poesia e lo spirito, L’Altrove, Voce del Verbo, Inverso, Niederngasse. È infine fondatore del Vivaio del Verso, rivista, osservatorio e collettivo di poeti sanremesi sulle nuove voci liguri “di confine”.
