Di quale mondo
parli?
Circumnavigare il fiato
[in tondo]
a reiterare
felicità inesistente
Procacciando al limite dei digiuni
quella fame che urla l’amore
Di che vita
narri?
Tra le righe è la bellezza,
negli spazi ancora tersi
di parole
che mai saranno scritte.
Vedo:
Un fiotto nero
sillabare inesistenza
Quel lucore su cui poggi
[monca di una gamba]
attendendo pletora d’ipocrisie
una stampella per gl’inverni .
Di Noi sarà
il sereno… Forse
In un giorno di macerie
Lontani
da edifici inconsistenti,
immersi nella sabbia
che ci snuda in verità
O in quella mancanza
che oggi ancor ci svela
assetati come dune
nel deserto