Ho i miei tempi
lenta riemersione
dal frangente
che mi ha spinto giù,
la doccia fredda
a strapiombo sulle cornee
[asincrona visuale
oltre il buio dell’abisso]
Ho i miei tempi
squame di turbolenza
da lisciare,
l’embolo
già ho conosciuto
si è portato via
il seno caldo di mia madre,
ma torno sempre
alla quiete del grembo,
attorcigliata ad un cordone
che mai
ho smesso di piangere.
ph. dal web