Nessuna terra promessa. Solo un posto per vivere. Stranieri. Un passaggio non di certo delicato. Gli incontri parlano di confini. La nostra impronta, l’identità, le ragioni dell’umanità. Noi stessi siamo strade. Veicoli d’esperienze d’accordare ogni istante. La nostra memoria tattile, olfattiva, visiva è sempre pronta a suggerirci luoghi lontani, a creare relazioni che abbattono lo spazio ed il tempo. Adeguarsi? Come fosse facile tenere a bada quel flusso emozionale, che messi insieme due elementi, rompe gli argini, ci travolge. Ci sono ricordi indelebili. Perché la loro posizione è più prossima al cuore, che alla testa. Perciò la poeta scrive “Il desiderio non ha traiettoria”. E il desiderio si coltiva, come le more, come una rosa. E ci sono riti propiziatori. Come quelli che facciamo cucinando un piatto tipico della nostra terra. Come quando ripassiamo a memoria i proverbi del nostro dialetto. Non è nostalgia, ma richiamo, appartenenza antropologica a una terra, che da lontano “crediamo splendida”. E leggendo questa silloge comprendiamo bene come il “trasferimento” sia qualcosa che avviene apportando sia pregi che difetti. Perché in quella mancanza risiede una presenza. In quella sottrazione c’è un’estensione. Perché ovunque saremo, siamo la nostra pelle. E lo conferma la genetica quando dice che quel miscuglio di sangue parentale porta con sé due generazioni di informazioni. Ve lo posso confermare io, cresciuto a 7 km dalla Svizzera, confessando che davanti ad un maestoso carrubo che fa da perno ad un uliveto recintato da muretti a secco, sento solo lì, finalmente, di essere allineato a quella perfezione energetica che rare volte ci attraversa. In questo Viviana Fiorentino, palermitana che vive in Irlanda, riesce a mettere in versi la complessa rispondenza di tutto ciò.
Viviana Fiorentino nasce a Palermo e vive in Irlanda, paese in cui insegna e facilita workshops di poesia per minoranze culturali. È autrice di due raccolte di poesie in italiano, Trasferimenti (Zona Contemporanea), In giardino (Controluna Edizioni), e di un romanzo, Tra mostri ci si ama (Transeuropa Edizioni). Sue poesie in inglese sono apparse in antologia (Dedalus Press, Salmon Poetry, Arlen House) e in italiano e in inglese in riviste letterarie internazionali (come Italian Poetry Review, The Blue Nib, Honest Ulsterman, The Trumpet). Suoi racconti, interviste e traduzioni compaiono su blog letterari (come Nazione Indiana, La Balena Bianca, Modus Legendi, Poetarum Silva, Culturificio, Carteggi Letterari, Larosadipiu, Formicaleone). Viviana è nel direttivo dell’Irish PEN e co-fondatrice delle iniziativa di attivismo poetico Letters With Wings. Ha co-fondato il blog Le Ortique che mira a riscoprire le artiste dimenticate.