Quello che non sapevo
è che anche le cornici
s’impolverano
qualche volta; e hanno l’odore
dell’amore rimasto in gola,
quel dolce triste della frutta cotta
nelle cene ordinarie.
Noi.
Noi e i silenzi. Noi e gli alti specchi.
Noi e il muro dei quadri grandi e brutti
che dovevano esserci.
Fuori, invece.
Fuori c’erano i gelsomini di notte
e tutti i cinema all’aperto
dove non andavamo. Sul comodino
ti lasciavo, come di consueto
la mia busta dei sogni
con le parole che non riuscivi a dire,
qualche vecchia forcina di mia madre
e la foto del defilé del trentaquattro a Londra
dove mi si vedeva in piccolo
Immagine: “Groviglio” di M.Fabiani, 1974
4 Comments
Mia cara Dony sai sempre stupirmi con le tue poesie. Brava. Un abbraccio. Isabella
Grazie di cuore Isabella, un abbraccio a te 🙂
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Situazioni complicate che si possono sempre superare,secondo me,anche se dentro il cuore e nell’anima vivono sensazioni che lasciano l’amaro in bocca…verseggiare che cattura…emozioni che toccano il cuore…
A volte si, si superano… altre volte quell’amarezza che germoglia dentro ha il potere di allontanare sempre più… grazie di cuore Giacomo
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