Osip Ėmil’evič Mandel’štam / Poeti Internazionali

PEDONE

Sento una paura invincibile
in presenza dell’altezza misteriosa;
io sono soddisfatto della rondine nei cieli
e amo il volo delle campane!

E, sembra, antico pedone,
che sopra l’abisso, sui ponti che si curvano,
ascolto come cresce una palla di neve
e l’eternità batte sulle ore di pietra.

Se così fosse! Ma io non sono
quel viandante che passa rapido sulle foglie sbiadite
e veramente in me canta la tristezza.

In realtà, la valanga è sulle montagne!
E tutta la mia anima è nelle campane
ma la musica non salva dall’abisso!

STO NEL CUORE DEL SECOLO

Sto nel cuore del secolo; incerta è la strada; e ogni
mèta col tempo sfuma all’orizzonte:
il frassino stremato del bordone,
la miseranda patina del bronzo.

IN CORTILE MI LAVAVO

Mi lavavo all’aperto ch’era notte.
Di grezze stelle ardeva il firmamento.
Il loro raggio è sale sull’accetta. La botte
colma, orli rasi, ghiaccia e si rapprende.

La porta del cortile è ben sprangata;
la terra, secondo la coscienza, è dura.
Troverai a stento più puro ordito della
verità d’una tela fresca di bucato.

Una stella si discioglie come sale nella botte,
più buia è l’acqua gelida,
più pura la morte, più salata la sventura,
ed è più vera e più terribile la terra.

Osip Ėmil’evič Mandel’štam ; Varsavia, 15 gennaio 1891 – Vladivostok, 27 dicembre 1938) è stato un poeta, letterato e saggista russo. Prosatore e saggista, esponente di spicco dell’acmeismo e vittima delle Grandi Purghe staliniane «è stato uno dei grandi poeti del XX secolo»

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