L’inettitudine concepisce speranzosa
come un volgere di bandiere al vento
Procreando piccoli guitti
Licenziosi dogmi di povertà
Protesi al passo singolo e alla polvere
La lontananza ecumenica del sentimento
Financo il digiuno forzoso delle chimere
Questi sono
gli ortodossi che oggi
han rischiarato le tenebre
Mugolii d’innanzi al potere
di decisioni unanimi, di reali necessità
Di spade e trafiggenti feretri al solo pensiero
su occhi stesi in preghiere addolorate
Cadremo e cadrò
Lungo le coste di questo declivio
Una caduta lunga e priva di senso
Poiché lo spazio necessario alla culla
sorgeva spontaneo, come un fiore dalla terra
E non coglieremo i frutti
addolorando ogni istante
Ciancicando parole al vuoto
nel miraggio di quella bellezza