INEVOLUTO di Massimiliano Moresco

Aprendo il libro ed iniziando a leggere mi sono trovato dinanzi ad una scrittura molto differente dalla mia, così mi sono permesso di chiedere al poeta un indizio, ovvero di citarmi due dei suoi autori di riferimento. Camillo Sbarbaro e Vladimir Vladimirovič Majakovskij. Due nomi importanti con cui credo condivida qualcosa in più oltre la poesia, col primo la terra dove vive, e col secondo la carica rivoluzionaria. Ma due nomi comunque all’antitesi per poetica, il primo molto intimo e accreditato ai Crepuscolari, il secondo esplosivo poeta mandatario di un messaggio universale. Così ho capito che era da qui che bisognava partire, da questa elasticità, da questo elastico che Moresco riesce a tirare senza che si rompa. Perché la sua è per natura di scelta una poesia cosmica, leggiamo infatti nel testo che apre: ho lavorato la terra e le nuvole / mischiandoli con gli uragani. Una poesia di inclusione dove ricercato e quotidiano coesistono sullo stesso foglio, una poesia d’infinita varietà cromatica, dove la scala di immagini contempla sia l’atomo che il cosmo. Intimo ed esplosivo, dicevamo, e per me queste sono le due nature di questo Inevoluto che leggo con l’accezione di ibrido. Come ci trovassimo di fronte ad un passaggio che per certo porterà ad altro. Un passaggio largamente partecipato dal suo Io. Un Io libero come il verso scelto, ovvero libero in quella che se dovessi definire con un aggettivo direi poesia liquida perché se è pur vero che il mondo è complesso, questa sua complessità non ci può cascare addosso, perché noi ne siamo immersi, siamo parte della cosa. Ed il problema sta proprio nell’opposto, sta nel non irrigidirsi troppo, nell’evitare ogni resistenza che sia poi attrito. Tutto deve fluire, i suoni, le immagini, le parole. Leggendo pensavo che i testi potrebbero sicuramente dare il meglio se performati oralmente dallo stesso poeta magari nella sessione di uno di quei Reading che si tengono su piccoli palchi pieni di emozione. Chiudo con un altra cosa che mi ha incuriosito e mi ha costretto ad una seconda domanda. Nel libro ci sono nove Salmi. Così ho chiesto al poeta qual è il suo rapporto con la religione. E vi cito la risposta : “Per quanto riguarda la religione mi piace l’aspetto spirituale ma non per le sue strutture. Credo ci sia un unione col creato che si percepisce quando si è nel mondo.” Ecco, forse Inevoluto vuole essere questo, vuole essere mondo.

 

Moresco Massimiliano nasce a Genova e vive nell’entroterra genovese nel paese di Bargagli. A differenza di molti, la sua passione per la scrittura, nasce dopo i trentanni. Inizia scrivendo attraverso la tecnica  del flusso di coscienza testi spontanei e introspettivi propedeutici a stesure  più organizzate e logiche sotto forma di poesia. Ha in questo contesto la pubblicazione di un libro di poesie: “ Solo una virgola piegata sull’asfalto” nel 2018 che ha dato slancio all’autore per affinare ulteriormente la propria tecnica poetica. In questi ultimi anni, l’autore, grazie al suo lavoro di autista di mezzi pubblici sul suolo genovese, comincia a scrivere piccoli racconti che riscuotono un certo interesse tra gli amici. Per questo motivo intende dare concretezza a questo lavoro, attraverso la pubblicazione di un nuovo libro con la casa editrice “Letteratura Alternativa”.

 

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1 Comment

Una nota critica onesta, senza le solite frasi ad effetto, proprio come piace a me. Complimenti a Massimiliano Moresco che seguo da tempo e a Sebastiano Adernò.

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