Io mi guardo come quando

Io mi guardo come quando

la ruota della bicicletta

imbocca il vallo della rotaia

e ne resta presa;

perché mi accarezzi?

Nient’altro

se non quelle sghindate lievi

erano il mio segreto

di equilibrista

e lo zigzagare della mia traccia

mi teneva ritto in sella

a meritarmi la tua mano.

Ora che ogni giorno aggiungo

un giorno al mio foglio presenze,

che timbro in entrata levandomi

e coricandomi stimbro

ora che per caso mi ritrovo

un destino

invece cadrò

apparentemente colpito da niente

senza proteggermi il volto

fino alle tue carezze.

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