Istantanea

libertc3a0-ventoQuella strana fossetta che mi vive sulla guancia,
quella voce finta da nenia per cantare la notte ai bambini

io
tu

rughe e cipria
sale e ferite

e tutt’intorno
il braccio, difesa ossuta del tuo piccolo mondo
– reggere, cullare, maledire –

con l’odore dell’erba bagnata
e la luce selvaggia dei papaveri

sulla postura legnosa: così nascondi
le linfe ancora inquiete

tra gli alberi morti

 

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