Sono stufo della foschia
ondosa chiamata perseveranza
che truce e sottile, nuda e virile,
mi incita alla jihad verso la compenetrazione.
Sono state organizzate
sfrondature dell’innocenza
in quest’oasi chiamata pace,
di guerre che narrano nuvole
di guano
e sotterrano mani e cuore
in sabbiose gratitudini.
Una pace che piace
ai controllori delle fluttuazioni
e a chi ama
drenare il tempo con dita secche.