Kuttapark

 

 

 

Con tonfo sordo

rumore blu-elettrico,

le  maschere in carta di riso

cadono bruciando…

Ai piedi delle ombre

in rincorsa

ai lati del muro,

si tirano dietro

precipitando leggere

le forme vuote

dei nomi

che diamo alle cose.

In alfabati emotivi

tracciati

e poi nuovamente

di nuovo

cancellati

ad ogni

soglia di ciglia,

si guarda la crepa

del proprio muro

abbattuto.

 

 

 

 

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