La banalità del Male

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Ora che vedo,
pronuncio sul banale
Questo perno a soliloquio dietro il male

E vi addossate
meschini
con le braccia a palafitte
raccogliendo il vostro odio
dalle morti d’innocenti

Ci fossero tuttora onde
sufficienti a massacrare!

E’ vostro il vento che s’innalza
vostra
la vergogna delle gogne;
quel sibilo che appesta negli abissi
sporchi sangue e umiliazione
a sferzare sui tamburi

A stento
recido
700 margherite
Mentre il mare
mansueto in defezione
rinfresca quelle coste
d’assassini

E vorrei
cavarmi gli occhi, le orecchie, la lingua
per non assistere,impotente
a quel che ancora opprime
dentro il cuore

banale come il male

un buco.

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