La quinta stagione

sassi

 

Sale la paura

di convertirmi in sasso

prima di riuscire

a srotolare  parole

nell’esperimento di enunciarti

che è di marmo e gabbia

 

E che il cuore indietreggia

non netta più  lastre

come una spugna sporca di sé

e di vergogna

del non sentire

del mai chiamare

dell’urlarsi interno

 

La fine di una quinta stagione

che già sapevo

fredda

 

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