La Scelta

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Ho scelto questo, infine.

Giornate ad orinare cielo
e fette di sole digerite
tra i passi scalzi

O leoni e criniere tra i lampioni grezzi
nei vicoli stellati delle città
delle mie nascite

Di tutto
solo il tragico cordoglio, solo questo
ho scelto.
Della luna, china ad un passo dalla mano
la stretta [ la distanza ]
All’infinito protratta come una lama

Ho scelto.
Questo, infine, ho scelto
e non posso porvi rimedio

Le corse tragiche, i saluti lunghi e disperati
di chi sparì per sempre
di chi ancora, per me oggi, è notte
e incubi sulle guance

E il mondo, il mondo tace
alla vista della gloria dei miei Eroi
Tace come un muto può tacere
della sua parodia umana
Della sciagura che lambisce ogni crisantemo
asperso sul selciato

Ché di questo si narra: delle manchevoli umiltà.
Della morte che come lava e zolfo
friziona le arterie
Nascosta, come la follia d’una macchia
sul bucato fresco

Di come ognuno, ognuno di noi
ogni giorno strisci
pancia a terra come lumaca

Di come ognuno, ognuno di noi
ogni giorno strisci
Dal candore del bianco più prezioso
alle dissolvenze d’un grigio mediocre

 

 

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