L’acqua di rose del non sapere cosa dire
inzuppa le parole
E così siamo romantici all’acqua di rose e miele
erotici all’acqua di rose e seta
maledetti all’acqua di rose e vomiti privati
Parole chiave: puttana (soggetto e aggettivo)
essenza (in senso riduttivo)
e un cuore intramontabile sempre a lacrimare tramonti
Sospira forte il bisogno di un guizzo
ormai andato, finito
mi sa
Penso allora che bisognava nascere prima
quando c’era ancora la rima
e romperla era una gran rivoluzione
Ora cos’altro puoi inventare?
già fatto, lo scrivere in diagonale
già visto, l’osannare ogni dolore
(di carne e fuoco, poi non ne parliamo
ogni versetto è una ripetizione)
Del lessico misterioso che pare non avere senso
e invece nasconde un universo
mi sembra sia stanco quasi ogni lettore
Non rimane che aspettare il Genio
Quello che farà brillare una bomba sconosciuta
o nota, ma
mai
mai
mai
fatta esplodere in quel fuoco
(quello che si guarda col mento
giù dalla mascella)
Il Genio
già
mi chiedo se
nella discarica di presunto
-marcito nell’acqua di rose-
avrà chi riuscirà a sentirlo