Dodici apostoli schierati
dodici i mesi che ci passano sopra.
Gennaio apre la neve
tra le vertebre
febbraio semina
quel che marzo sboccia
aprile dove nasco
maggio senza Madonne
ma le spine delle rose ancora
a giugno
luglio ha i polmoni piatti
agosto sulla forca
settembre cola nel bicchiere
e le foglie tremano
in ottobre con le ossa
e i morti sull’altare a novembre.
Senti, i canti di dicembre?
2 Comments
In questa, come in tutte le poesie di Antonella che fin qui ho lette, la semplicità dei versi è sempre e solo apparente. Si tratta piuttosto di un luogo linguistico-espressivo che l’Autrice ha perseguito e infine conquistato alla sua poesia. Essa si è fatta forte ed essenziale e, proprio per questo, portatrice di una sempre diversa, segreta, capacità di rinnovarsi. Di amplificare ed espandere così il proprio logos, del quale anche il silenzio è parte costitutiva. Un caloroso “brava” e l’auspicio di una lunghissima fertilità poetica.
Antonino Caponnetto
Ti ringrazio moltissimo Antonino, per il tuo commento preciso e puntuale, e per aver saputo leggere cosa la poesia sia per me; ricchezza grande essere compresa.
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