Mi infilo sulla lama d’asfalto
nero e sdrucito
mentre mi stordiscono
la periferia degli occhi
lunghe guglie verdi
abbattute alcune,
macerie,
altre svettanti
quasi impiccate alla loro dritta schiena.
Il seno della terra
sta tornando prolifico
piccoli capezzoli gialli
si aprono alla libidine dell’aria.
Stai, stagione bella
e terribile
atroce pungolo di vita.