Lettera ad una madre

E’ tempo di comprendere
che siamo qui a dividerci il pane:
scendo per dirti
che sono capitato per caso
e non ho ancora un nome:
qui si parla di niente
e la sera si contano i topi
ma in compenso non si vive male,
la gente passeggia e
sorride, una ragazza si sente chiamare.
Saluto te, madre
che mi hai girato le spalle
dicendomi di andare
in ogni porto
pregando
ed io per ogni porto
prego
l’insurrezione e l’amore,
ma sotto ho questo muro
impregnato di urina
e mi gira la testa:
sto con questo animale
e non parlo da giorni,
sento pian piano morire
anche il lamento del mare.

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