tutta la vita è stata un esercizio per tornare
al tuo corpo
caldo come la terra
eppure scrivo della solitudine
di cocci d’osso
in conche di sabbia
scavate
con gli occhi delle scimmie che cercano riparo
corpi come scodelle rovesciate
i catini del cranio colmi di cielo
*
profumavi di vino e di spiga matura, di casa
con la finestra aperta sulla collina arata
soprattutto al mattino
sfolgoravi alla luce
come acqua gettata sulle braci
la tua voce era nuda come acqua
*
riconosco dal passo l’animale
che è stato vivo e non ha più riparo
*
a volte mi abbracciavi
come si cerchiano i palazzi
quando si crepano
e la casa era piena del sibilo della corrente industriale e del tuo odore
di tiglio e di marina
ventilata
[…]
(da “Giardino della gioia” di Maria Grazia Calandrone, Mondadori, 2019)
Per INFO sul volume: https://www.mondadoristore.it/Giardino-della-gioia-Maria-Grazia-Calandrone/eai978880471720/
Maria Grazia Calandrone (Milano 1964) è poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, autrice e conduttrice per la Rai, scrive sul «Corriere della Sera»e tiene laboratori di poesia nelle scuole e nelle carceri. Vincitrice del Premio Montale per l’inedito nel 1993, ha pubblicato numerosi libri di poesia, tra i quali — per Crocetti — La scimmia randagia (2003, premio Pasolini Opera Prima), La macchina responsabile (2007), Sulla bocca di tutti (2010, premio Napoli), Serie fossile (2015), Il bene morale (2017). Con Gli Scomparsi (pordenonelegge 2016) ha vinto il premio Dessì. Il suo sito è www.mariagraziacalandrone.it