Lo stai dicendo davvero? Tu quoque

Un muso duro
è la Cappadocia
che desertifica
per farci pregare

il misero
crollare dell’iperspazio
a cui annebbiare
trasalendo nel chakra
della compensazione
ma che,
se apro gli occhi dentro
a scovare un bambino
[un dente appena caduto da latte, bevuto poco prima per evitare osteoporosi, una conchiglia vorrà essere e sentire richiami ancestrali e quindi, dicevo, non una spugna che raccoglie vecchiaia mentre, subito dopo, ruzzola nei prati e si sporca tutto ma è così: pulitissimo dentro]
appunto dicevo:
a scovare un bambino
con calzette miniate
e misteri profusi a ondate

di maltempo autunnale
potrei dormire sempre
ed essere verde
come quel prato
bagnato
dalla rugiada bocciata dal sole
appena scocca i suoi primi raggi dall’arco terrestre
all’alba, dal mare.

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