Manca l’aria

Il cespo grugando rotola
su grani e granelli d’asfalto
e non ci sono distanze dal guscio
di particolare, solo una strage di carne

e m’assalta tutto ciò che sbrodola
dietro alle mie spalle, dentro me
che sono il mio nemico e costruisco
dighe e rumori che s’elevano dal basso
sull’angoscia
che s’apre a sparigliare maree
laddove i polpastrelli stanno lì
coricati
come sbarre sul viso
a mostrarmi e sbarrarmi la via

e mi racchiudo nella mia vescicola
in cui spalo la monotonia
dal quale gocciolo, piano, sul mondo
mentre mi trovo qua, forte, a solleticare
le mie falangi con scapole d’odio.

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