Nel tempo

capitava così ch’io ritenessi alquanto livido l’amore
vivido amore mongolfiera da un occhio a un altro a finirmi dritto in bocca con le sue parole gonfianti i desideri
che a tenerli in piedi scrivergli un nome senza lettere arrivava un dolore alle mani
una spinta a salire vertigini

ho ingoiato quante albe così
galleggiando sfere
accordando colori pieni e vuoti alle nuvole guance
baciando inchiostri dolcissimi amarissimi

ora aggrego i momenti
apprendo a memoria i vivi e i morti tormenti dell’aria
questi congegni termici invisibili
corpi lontani un sogno a proteggermi da un pianto erboso lunatico
che ho qui adesso sul dito i miei soliti uccelli a ripetermi il peso del tempo
a comprendermi in volo tra la terra e il cielo
tra la terra e il cielo

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