Qualche volta
abbiamo avuto
giornate strambe
mia vecchia pubertà
A noi che oggi siamo
trincerati come
topi in balze di stracci,
concedo
le meste ricordanze
Noi che siamo taglio
e offendiamo la volontà
scivolando,
con netta incuria
sulle somiglianze
Noi che
non apprendiamo
dai simili fremiti
che incordano
parole e opulenze
nei cori spianati
noi, rivanghiamo cammino
con testa china e unta
E se le parole hanno mai inciso
la pietra focaia delle virtù
Noi, da sempre crogioliamo
nelle scintille fumose
In quei piccoli bagliori
di una notte
senza nessuna
importanza