Aspetto un tram che non passa mai
sperando che sia l’ultimo; l’occhio fissa
la pozzanghera più livida
e scontenta, fingendosi specchio
per non guardare il fondo. Ho imparato
a rifrangere la luce: basta una guancia
gialla d’ocra, e un braccialetto
di vetri rotti. Così mi cerco
la curva della schiena; come il folle
che segue la sua bara