della tortura e dell’accanimento
non dalla morale
non dall’odio
ma da ragione e deduzione
talvolta dall’impulso
o da un punto
di vista che è sempre lì
col suo opposto
senza ragione
senza amore
senza mani aperte
senza pazienza.
Si sbaglia
vivendo
dichiarando
guerrando
agli occhi caduti dall’altra parte
del bilanciere.
Si è giusti
vivendo
dichiarando
guerrando
agli occhi di chi prende posto
al nostro fianco
e la verità
quant’è lontana
di certo inesistente
*
Fuori solo neve
scrollata dalle spalle.
Sterilizza e conferma alla terra
un domani.
Noi siamo nudi.
Un lenzuolo d’alba addosso.
L’erba ci fermenta sotto i sogni.
La finestra ci guarda dormire
sull’attimo vissuto.
Noi siamo nudi.
Sappiamo poche cose
non sappiamo niente
forse di tremare e muoverci nel sonno
– cerchio di fuoco le braccia –
scalciamo come feti
nel ventre della notte che
ci smemora
*
Moriremo esangui
incoronati di macchie senz’ali
moriremo per non aver fermato
per non aver atteso
il tempo necessario
o moriremo nel colmo della coppa
su un orizzonte raggiunto a piedi
in silenzio.
Ricchi
di silenzio
*
Ora spogliati.
L’ora non ti regge più.
Spogliati anche
del colore rosa
e
scarnificato
cammina
come in inverno
i rami netti nel blu.
Rilevate all’osso
le incisioni d’amore
sarai rumore e scintillio
– controcanto di passeri –
e al vento racconterai del tempo
– non esiste ma sogni –
battuto col piede
al ritmo di un redivivo
cuore
*
Di meglio dei tuoi occhi
fra mazzi di fiori e dell’acqua
che li discende
forse il sale a cristalli sulla punta
della lingua le mani attese
sul ritrovato ventre il morbido
l’anima sull’anima
dentro quest’involucro
apparente duetto
la disperazione dello spazio
che urla al tempo
la gioia della ricongiunzione
di ciò che già
è Uno
la tenerezza
il bene
nel guscio d’amore cieco
affidato
alla stessa sicura
debolezza
*
C’è così tanta luce
nella foresta d’ombre dei poeti
tanta luce che non ti rimane
che mettere a dimora
gli stessi semi
nel tuo giardino
*
Cercavo chi
mi volesse un po’ di bene
mi cantasse una canzone
senza parlare
m’abbracciasse più forte
sulla strada sguarnita di sponde
mi restituisse
– al mondo – cercavo
chi mi dicesse amore senza
troppi intervalli chi
mi volesse un po’ di bene cercavo
chi avesse guanti
per affrontarmi la pelle solo
un piccolo dono
per affermarci – basta poco
per stare insieme
quest’avanzo di vita
e fortuna
ill: Kerry Darlington