Non ora
che da cento o duecento parole
ho questa fatica
alle mani e agli occhi
ma cento o duecento parole fa
t’avessi parlato.
Allora
che sentivo la piena crescente
e l’istante chiaro
di un’idea allarmante
da posarti in grembo
e che più non so ricordare
allora
non ora
che annuisco e rimpiango
di averti taciuta
non so che mia bellezza.
2 Comments
la trovo bellissima Ivano: Pura Poesia.
anche per me, bellissima davvero