Non ora che da cento

Non ora

che da cento o duecento parole

ho questa fatica

alle mani e agli occhi

ma cento o duecento parole fa

t’avessi parlato.

Allora

che sentivo la piena crescente

e l’istante chiaro

di un’idea allarmante

da posarti in grembo

e che più non so ricordare

allora

non ora

che annuisco e rimpiango

di averti taciuta

non so che mia bellezza.

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