fra le nuvole sparse
acciuffati per un orecchio
senza inventare scuse
e infilare le dita in acque
che non ti bagnano le coste.
Non ripetere più
la lingua sconosciuta dei marosi
che credi tuoi
ma incoraggia la bocca
ad aprirsi sulle paludi
dopo averne compreso l’umore
ed averlo vestito come pelle
che sotto strati d’occhi rimarrà
ad amare con te l’amara
tua croce
painting: Roberto Ferri, “La Palude”