Chiusa qui
in un abbraccio di valve
osservo pareti perlescenti
e mi nutro di me
come suono liscio e monotono
si basta e ripete
“resta”.
sento rumori di sabbia e acqua
lì fuori
fammi uscire a respirare
in agorafobica contemplazione
io volo liquida e poi cado
tra pa-reti che non scanso
e non mi importa
d’esser donna pesce o nicchia
nel tuo abisso.
Questa poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l’attribuzione all’autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.