PERDERTI, OH PERDERTI

Le luci sotto la pelle e le pistole puntate sempre

contro tempie caldissime

non ditemi di no

non ditemi di no

donne aquile sparse su negozi e poco confidenziali No d’autore

non ditemi di no

vicino ai musei mentre vedo la mia immagine

mettere un piede dopo l’altro

e la treccia rossa sfiorare il vento

abbracciatemi e siate madri e vagine oculari

da cui poter trarre un magnifico tragitto

di fratelli appena nati e occhi luminosi di stelle

come quando in un film del cinquantanove avevo scambiato

il volto di un angelo pazzo

per il cielo nero

sono tersa e buia come l’inizio di una canzone triste

ma posso sorridere e mettermi al centro della piazza

e farvi vedere cosa so fare e cosa posso fare

le luci di Natale che mi squarciano il petto

e quindi ad intermittenza fioriscono sotto la mia pelle

Non ditemi no

e spiccate il volo

donne aquile sparse su negozi e poco enigmatiche risate d’addio

‘Che lavoro fai?’

‘scrivo’

‘Sì, ma che lavoro fai?’

‘Cerco lavoro’

‘Non ti faccio perder tempo, allora’

e così me ne vado e in ogni posto

non mi fate perder tempo, allora

ed il mio tempo è una specie di voce

uscita da un tunnel bianco

come quei disegni di Luigi Serra

con la testa libera e la penna calcata fino a mettere in rilievo

tutti i volti

e l’inchiostro rovinato

Mi state tutti addosso

tutti addosso, in un sentiero di spine

e occhi truccati

Portami con te, violino d’oltremondo

portami dove nessuno potrà dirmi di no

e saremo fantastici Re senza aspettative

come in qualche libro dalle rifiniture dorate

faremo finta di brillare

e invece spolvereremo vita in ogni angolo

della nostra piazza

e saremo uno splendido treno

atterrato sulle povere teste di tutte queste madri

ma voi non ditemi di no

prendetemi nell’abbraccio caldo

finché non sarà più così difficile

perdermi, oh, perdermi.

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